La tradizione alimentare italiana si rafforza ulteriormente, secondo quanto riportato dalla Coldiretti. Le sue ultime proiezioni prevedono infatti un aumento del 13% delle esportazioni del settore rispetto all’anno scorso. Un numero calcolato sulla base dei dati Istat relativi al commercio estero nei primi otto mesi del 2021.
Significherebbe quindi un ricavo economico pari a 52 miliardi di euro, una cifra mai tocca prima nella storia dell’Italia, che testimonia il ruolo di leader internazionale del nostro paese nell’ambito alimentare.
“Un risultato ottenuto nonostante le difficoltà degli scambi commerciali e il lockdown in tutti i continenti della ristorazione – ha precisato la Coldiretti – ma anche nonostante l’insopportabile diffusione di imitazioni dei nostri prodotti in giro per il mondo”.
Il Made in Italy dell’alimentazione traino dell’economia
Il rapporto della Coldiretti è stato presentato al pubblico in occasione di Tuttofood. Si tratta di un evento in scena dal 22 al 26 ottobre preso la Fiera di Milano. La crescita della fama del Made in Italy all’estero è dovuta a vari fattori. Tra queste, secondo l’associazione, anche le vittorie sportive azzurre della scorsa estate.
“L’Italia può ripartire dai punti di forza con l’agroalimentare che ha dimostrato resilienza di fronte la crisi e può svolgere un ruolo di traino per l’intera economia” ha detto Ettore Prandini, presidente della Coldiretti, che ne ha approfittato per chiedere alla politica riforme che favoriscano un’ulteriore sviluppo del settore del cibo italiano.
In particolare, il suggerimento è stato quello di “sbloccare tutte le infrastrutture che migliorerebbero i collegamenti tra Sud e Nord del Paese, ma anche con il resto del mondo per via marittima e ferroviaria in alta velocità, con una rete di snodi composta da aeroporti, treni e cargo”.
La tradizione del cibo italiano conquista il mondo
C’è la Germania in testa alla classifica dei principali importatori di prodotti alimentari dal nostro paese. Grazie ad un incremento nel 2021 del 9%, pari a quello della Francia. Quest’ultima occupa il terzo posto nella graduatoria, dietro agli Stati Uniti. Significativo il quarto posto del Regno Unito, nonostante le problematiche legate alla Brexit, che hanno danneggiato i commerci con Londra.
Ma d’altronde il cibo italiano ha sempre avuto successo nel resto del mondo. Negli anni si è ritagliato un ruolo predominante e di grande rispetto. Lo confermano i recenti ingressi della dieta mediterranea e della pizza nel novero dei Patrimoni dell’Umanità riconosciuti dall’UNESCO.
A fine 2020, la prestigiosa rivista Forbes ha inoltre stilato una lista delle 100 principali eccellenze italiane, dominata da aziende operanti nel settore alimentare. In testa alla classifica è arrivata 1punto61, focalizzata sull’ambito della pasta, ma nell’elenco hanno trovato posto anche acqua, miele, caviale, cioccolato, birra e vino.
Il cibo italiano, quindi, continua a essere un punto di riferimento internazionale per gusto, qualità e salute. Caratteristiche confermate dalla stessa Coldiretti: “L’emergenza sanitaria ha provocato una svolta salutista nei consumatori a livello globale. Si privilegia la scelta di prodotti alleati del benessere come quelli della dieta mediterranea”.