Firenze si sa è la “culla del Rinascimento”. Ma è anche il luogo centrale nella storia della lingua italiana. Da Dante Alighieri fino ad Alessandro Manzoni gli anni più importanti della letteratura italiana sono stati caratterizzati dalla “questione della lingua”. Dal “De vulgari eloquentia” di cui parlava il sommo poeta nella sua omonima opera, alla celebre frase di Manzoni che giunse nella città per “risciacquare i panni in Arno” e revisionare la lingua del suo celebre romanzo “I promessi sposi”. Perché questa lunga premessa?
Per spiegare che proprio il capoluogo fiorentino potrebbe ospitare il Museo della lingua italiana. Quella che fino a qualche tempo fa era solo un’utopia adesso si trasforma in realtà. C’è il placet di tanti linguisti e letterati, ma soprattutto del governo che ha stanziato 4,5 milioni di euro per concretizzare il progetto.
Il museo della lingua italiana a Santa Maria Novella
E non a caso scelta anche la sede che ospiterà il Museo della lingua italiana. Sarà un’ala del complesso di Santa Maria Novella che ebbe un ruolo determinante negli studi di Dante e nella sua “Divina commedia”. Nell’idea del governo e del ministro per i Beni e le attività culturali Dario Franceschini i tempi saranno brevi. Il 2021 è l’anno in cui ricorre il settecentesimo anniversario di morte di Dante e saranno molteplici i festeggiamenti. Il museo quindi dovrebbe essere realizzato entro poco tempo.
I chiarimenti del ministro Franceschini per il progetto sul museo della lingua italiana
Il museo della lingua italiana “trova la sua naturale collocazione nel capoluogo toscano” ha chiarito nelle scorse settimane il ministro Framceschini. “Nella città – ha aggiunto – dove dal 1583 ha sede l’Accademia della Crusca, la più antica Accademia linguistica del mondo. Quello di creare un museo della lingua è un’idea proposta da tanti importanti italianisti e non è stata più abbandonata da quando fu inaugurata, nel 2003, la grande mostra sulla lingua italiana agli Uffizi a Firenze. Questo progetto sarà realizzato alla vigilia delle celebrazioni dei 700 anni della morte di Dante”. Un omaggio a Dante, quindi, un tributo dell’Italia e di Firenze al sommo poeta.
E sarà un museo tecnologico, in cui troveranno spazio di studio e approfondimento i giovani e le scuole. Sarà un museo conservativo, didattico, coinvolgente, capace di interagire con molte altre realtà museali in Italia e nel mondo. Non un museo statico ma interattivo e diffuso, per offrire ai visitatori tanti strumenti di conoscenza sulla lingua italiana. Un luogo che sia di divulgazione culturale del patrimonio della nostra lingua.
Il progetto per il museo
Dalla comunità di intenti al finanziamento: adesso il progetto va verso la realizzazione. Infatti della la progettazione di esso si occuperà una Commissione nazionale, che è stata istituita al ministero e che è guidata da Luca Serianni. Ne fanno poi parte esperti e rappresentanti dell’Accademia della Crusca, Società Dante Alighieri, Accademia dei Lincei, ASLI, Associazione per la storia della lingua italiana e Treccani. A dare un forte impulso alla realizzazione del museo della lingua italiana è stata la mostra “Dove il sì suona” realizzata dalla Società Dante Alighieri al Museo degli Uffizi di Firenze, sotto la direzione di Luca Serianni nel 2003. E replicata al Museo Nazionale di Zurigo e in forma itinerante in tante città italiane ed estere.
La petizione avviata da esperti e linguisti per il museo
Il museo della lingua italiana fortemente voluto anche da uno stuolo di scrittori, linguisti, uomini di cultura. Lo scorso anno il linguista Giuseppe Antonelli aveva lanciato una petizione al ministro Franceschini per realizzare un museo. Una struttura che unisse le istituzioni come l’Accademia della Crusca, la Società Dante Alighieri, l’Accademia dei Lincei, l’Associazione per la Storia della lingua italiana, l’Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani. E la petizione era sostenuta da quattromila persone, con illustri firme della letteratura e della cultura.
Per dovere di cronaca occorre anche sottolineare che qualche parere contrario a questo progetto era emerso. Ma l’idea di un museo che raccogliesse la storia della nostra lingua ha trovato pareri concordi anche tra i giovani. La lingua italiana va difesa e tutelata. Ben venga un museo che ne racconti la genesi, la storia, e che diventi punto di riferimento per le generazioni future.