Il 21 febbraio è esplosa una situazione che ci sembrava lontana. Fino a quel momento aveva interessato la Cina e qualche altro Paese asiatico. Ora invece è qui. La distanza si è improvvisamente ridotta, al contrario di un tempo che appare come dilatato. Cosa fanno gli italiani? Come reagiscono? Cosa “inventano”?

Tempo di responsabilità

Quanto spesso lamentiamo di essere di fretta? Che vorremmo poter fare più cose di quelle che i ritmi serrati della quotidianità ci consentono. “Non ho tempo!” si dice spesso. Forse non essere soddisfatti è insito nella natura umana. Adesso che di tempo ne abbiamo, e molto, non siamo in grado di gestirlo. Improvvisamente è diventato troppo. E così facciamo i capricciosi. Certo, questa “reclusione domestica” non è una vacanza. Non possiamo andare in giro, né vedere amici o parenti. Forse ciò che tanto ci infastidisce è la mancanza di libertà. Il non poter fare ciò che si vuole, dove e quando ci va. Così molti accusano sintomi da “congelamento”. Ci sentiamo ibernati, come sospesi in una strana dimensione dai caratteri surreali.

Anniversario dell'Unità d'Italia, 17 marzo 2020

Ma è bene darsi una svegliata, rendersi conto che ciò che ci viene chiesto non è chissà quale sforzo. Non c’è tempo per essere irragionevoli. Pensiamo per un attimo ai tanti sanitari, medici e infermieri che stanno davvero sacrificando tutto per salvare anche chi, con estrema frivolezza, non ha capito che bisogna stare a casa. Riflettiamo poi anche su un altro aspetto: molti di noi hanno la fortuna di non aver contratto il virus. Concentriamoci per un attimo sulla condizione che stanno vivendo i malati, sulle terapie intensive, sullo stato di angoscia dei loro cari che non possono nemmeno vederli. Davvero vogliamo ancora lamentarci? DOBBIAMO SOLO STARE A CASA. Trascorre del tempo in un luogo sicuro e familiare. Sentiamoci dei privilegiati, diamo il nostro contributo con responsabilità.

Italiani: popolo di creativi

Circolano in questi giorni diversi video in cui dai balconi si cantano le canzoni che più rappresentano il nostro Bel Paese. Sono inni di coraggio, vere e proprie iniezioni di ottimismo. E in questo gli italiani sono maestri! Hanno risfoderato la propria creatività insieme a quel senso di coesione nazionale che ha cancellato ogni campanilismo. Mai come oggi ci sentiamo uniti, orgogliosi di abitare questo Paese. Un patriottismo esibito anche attraverso le bandiere che svolazzano alle finestre.

Italiani. Raffigurazione colori della bandiera italiana con pomodori, spaghetti e basilico

E poi, disegni di arcobaleni per infondere speranza, per dirci che “andrà tutto bene”. Siamo italiani, abbiamo passione e fantasia. Non ci servono grandi palcoscenici, ci basta un balcone. E così, insieme a violini e chitarre, compare anche quella coppia stretta in un abbraccio che danza sul terrazzo. Sono immagini cariche di sentimento. Ma noi italiani abbiamo anche altro. Il lato comico, quello che ci aiuta a superare momenti difficili. Con la nostra ironia stemperiamo la tensione perché sorridere è vitale! E allora, tutto ciò che siamo emerge anche dalle nostre case da cui diffondiamo forza e sana energia.

#l’Italianelcuore

Italiani e patriottismo all’epoca del Coronavirus ultima modifica: 2020-03-20T14:00:00+01:00 da Sabrina Cernuschi

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