L’Italia sta cercando di fronteggiare nel migliore dei modi lo stato di emergenza, in cui ci ha fatto piombare il coronavirus. L’ultima decisione è di difendere ulteriormente il Paese estendendo le zone protette. Diverse le misure che si stanno adottando per tenere sotto stretto controllo i contagi da covid19. E’ pure partita la campagna sociale #iorestoacasa alla quale stanno aderendo tanti artisti per invitare tutti a restare nelle proprie abitazioni per evitare il diffondersi del contagio.

Gli italiani, si sa, sono gente di buon cuore e diversi grossi brand si sono già mobilitati per aiutare il Paese in questa crisi. Ma lo sta facendo anche gente comune aderendo alle raccolte fondi già partite. Molte donazioni arrivano da aziende italiane ma anche da marchi stranieri che sono scesi in campo per offrire solidarietà come il gruppo hi-tech cinese Xiaomi che ha regalato decine di migliaia di mascherine ad alta protezione.

Coronavirus, la generosità della moda

L’industria della moda è in prima linea. Alla fashion week di Milano già tanti stilisti avevano scelto di sfilare a porte chiuse per evitare rischi. Tra questi Giorgio Armani che deciso di donare 1 milione e 250 mila euro agli ospedali Luigi Sacco e San Raffaele di Milano, allo Spallanzani di Roma, che stanno lottando contro il covid19, e alla Protezione Civile. La famosa fashion blogger Chiara Ferragni e il marito, il cantante Fedez, hanno lanciato una campagna di raccolta fondi.

coronavirus - Chiara Ferragni e il marito, il cantante Fedez
Chiara Ferragni e Fedez hanno dato il via a una campagna di sensibilizzazione

Loro per primi hanno messo 100 mila euro a disposizione del San Raffaele per la creazione di nuovi posti letti in terapia intensiva. Chiunque potrà partecipare anche con una donazione minima di 5 euro collegandosi alla piattaforma online gofundme. L’obiettivo è sensibilizzare tutti all’emergenza e i Ferragnez lo stanno facendo anche dalle loro pagine social invitando i propri follower a tenere comportamenti responsabili. La campagna sta funzionando molto bene.

Aiutare è un dovere morale

In campo anche Domenico Dolce e Stefano Gabbana che stanno supportando l’Humanitas University nella ricerca per combattere il coronavirus. “Per noi è un dovere morale, speriamo che il nostro contributo possa essere d’aiuto”, hanno detto i due stilisti siciliani. Anche Bulgari ha stanziato una cifra importante al Reparto di Ricerca dello Spallanzani per l’acquisto di un microscopio di ultima generazione. LVMH Group, che raggruppa circa 76 marchi dell’alta moda, ha donato 2 milioni di euro alla croce rossa cinese.

coronavirus - Dolce & Gabbana together on the red carpet
Domenico Dolce e Stefano Gabbana stanno supportando l’Humanitas University

983 mila sono arrivati dal gruppo Kering (Gucci, Yves Saint Laurent, Bottega Veneta, Balenciaga, Stella McCartney e Alexander McQueen). Il marchio di abbigliamento Manila Grace ha invece deciso di sostenere la ricerca dell’Ospedale Sacco devolvendo 5 euro per ogni scontrino emesso nel mese di marzo. Dall’industria cosmetica, Estée Lauder ha donato circa 30 mila euro e Shiseido 127 mila euro. Da l’Oréal sono arrivati 655 mila euro per forniture mediche come mascherine, occhiali e indumenti protettivi.

La solidarietà delle banche

Anche gli istituti di credito si sono fatti avanti.  Unicredit e Unicredit Fundation hanno messo 2 milioni di euro a disposizione della Protezione Civile. Intesa Sanpaolo è pronta a donare fino a 100 milioni per rafforzare, tra le altre cose, le strutture di terapia intensiva, portando i posti letto da 5.000 a 7.500 così da garantire un maggior livello di sicurezza per gli italiani.

Le iniziative delle grandi catene alimentari

In campo anche i brand della catena alimentare. Eurospin ha stanziato 100 mila euro equamente ripartiti fra lo Spallanzani di Roma e il Sacco di Milano per dare un contributo concreto al nostro Paese in un momento di emergenza che non ha precedenti nella recente storia italiana.

mani che formano un cuore
Tante donazioni per sostenere la lotta al coronavirus

Due milioni e mezzo pure da Esselunga per le strutture ospedaliere impegnate in prima linea a Milano, Roma, Bergamo e Piacenza. Inoltre fino a Pasqua non farà pagare il contributo per la consegna della spesa a casa agli over 65. E ancora, ogni 500 punti Fidaty utilizzati, Esselunga donerà 5 euro agli ospedali. Donare in questo momento di crisi è un gesto di grande solidarietà che permette di sostenere gli ospedali e la ricerca. Ma, soprattutto, fa bene al cuore. Fa sentire che insieme, uniti, ce la possiamo fare.

#l’Italianelcuore

Coronavirus, l’Italia risponde con la solidarietà ultima modifica: 2020-03-10T14:00:00+01:00 da Raffaella Natale

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